Premessa:
Ho voluto pubblicare questo racconto di qualche tempo fa scritto con le dieci parole, perchè mi era piaciuto molto scriverlo. Vi lascio qui le parole incriminate e vi auguro una buona lettura.
EXODIUM-KILLER-STREGA-CLOROFORMIO-BECCHINO-NARCISISTA-QUERCIA-TISANA-CUCCIOLO-BUCANEVE

Cosa ho fatto? Cosa… che mi è preso al cervello, maledetto me! La pistola è calda nella mia mano destra, e io tremo come se fossi stato colpito da un fulmine. Dannazione, sono sporco di sangue, la mia camicia è piena di schizzi rossi. Guardo i due corpi senza vita stesi sul letto, con un bel buco sulla tempia. I cuscini morbidi, le coperte… tutto coperto da quel rosso mortale. Io… credevo che mi sarei sentito meglio dopo averli ammazzati, se lo meritavano e volevo solo vendetta. Umiliato, stupido, ferito, così mi aveva fatto sentire questa strega che ora giace inerme, senza vita fra queste lenzuola. Tradito, così alla luce del sole.
Oggi pomeriggio stavo tornando dal lavoro, come ogni santo giorno. E la vidi, nel parco davanti all’ufficio, lei che infilava la lingua nella bocca di questo tizio, che ora ha i capelli sporchi di sangue, lo stronzo. Avvinghiati come delle piovre, come se volessero farsi scoprire a tutti i costi. Il mio cuore sobbalzò, me la ricordo bene quella sensazione. La mia mente non capiva più niente, tutto sembrava sfocato. Mi avvicinai a loro, ancora intenti a sbaciucchiarsi sotto la grande quercia in mezzo al prato, il profumo dei bucaneve intorno e la rabbia che mi scorreva nelle vene. Quando le urlai contro, lei sembrò quasi divertita. Nessuna scusa, nessun “ma no amore posso spiegarti”. Niente. Mi disse che era stufa di me, del mio essere, a suo dire, remissivo, gentile, noioso. Secondo lei io l’avevo trascurata, pensavo solo al lavoro.
Maledetta, sapeva che non era vero, che mi prodigavo per lei ogni benedetto giorno! Voleva solo i miei soldi, la mia posizione, e ora aveva trovato un altro, più ricco, più bello… era come se mi avesse piantato un coltello nel cuore. Narcisista, pensava di poter abbindolare un uomo contando sul suo irresistibile fascino… e aveva ragione quella dannata femmina! E poi, senza alcun ritegno, mi ha imposto di andare nel suo appartamento con lei, e avere un rapporto a tre… ci voleva entrambi. Mi baciò lì, davanti a quel tizio sconosciuto, e io non ho potuto dire di no. Le sue mani percorrevano il mio corpo, e non ho più capito niente. Ma ora… ora è tutto finito. Mi viene da ridere vedendo questi corpi senza vita, della mia donna e del suo amante. Me la son goduta questa ultima volta, ho goduto come mai prima.
Dopo aver eiaculato sul suo corpo, corsi in bagno a lavarmi, portandomi dietro i vestiti caduti a terra. Sporco, usato… sentivo questo dentro di me. Avevo accettato e non me ne capacitavo. Aprì tutti i cassetti, le credenze, in cerca di un sapone, un detergente, qualcosa per lavar via tutto quel sudiciume che mi si era appiccicato addosso. E dentro ad un cassetto, nascosta dietro ad altre cose, ho trovato una pistola, con il suo caricatore. Che se ne faceva di una pistola? Da quando aveva il porto d’armi? Per i ladri, forse… Ma la cosa che mi lasciò sconvolto è stato trovare, in mezzo alle varie medicine, un quantitativo assurdo di pillole non identificate e una boccetta di cloroformio. Ah, amava le emozioni forti questa donna. Davanti a me faceva tutta la ragazza per bene, educata, e intanto si prendeva i miei soldi per soddisfare tutti i suoi vizi.
Chissà con quante altre persone mi aveva tradito durante quest’anno. Di fronte quegli oggetti la mia mente ha cominciato a vagare, ormai vedevo solo la sua bocca lussuriosa appiccicata al corpo di quel tizio. Non riuscivo a levarmi dalla testa quella immagine. Mi aveva usato, sperperato i miei beni per soddisfare le sue fantasie perverse… volevo fargliela pagare. Indossai i vestiti in fretta e furia, presi la boccetta di cloroformio, ne versai il contenuto sul fazzoletto di stoffa che avvolgeva la pistola. Afferrai il caricatore e, senza pensarci due volte, caricai l’arma. Quando tornai in camera da letto erano lì, nudi e ancora avvinghiati come li avevo lasciati, mezzi addormentati. Mi avvicinai senza far rumore e gli feci aspirare quella droga a forza. Emisero dei sospiri sommessi, e poi più niente. Sembravano cuccioli inermi, beati, ignari del male che mi avevano fatto. Sparai, non so quante volte… mi sono sentito potente, padrone della situazione e non più lo zerbino che quest’essere mi aveva fatto diventare.
La sensazione di libertà che provai non si può descrivere, era come se avessi spezzato a forza le sbarre di una prigione. Ma ora… quella sensazione è svanita. Sono spaventato, ho le lacrime agli occhi… ma perché l’ho fatto? Sono un killer, sono diventato un assassino… io che credevo di essere una persona sempre nel giusto, sempre capace di risolvere le situazioni. Le dita premono sulla mia testa, vorrei strapparmi i capelli. Sento l’odore della morte che si propaga per la stanza, vedo il sangue dappertutto. Forse dovrei buttare la pistola in qualche fosso, tornarmene a casa e farmi una bella tisana rilassante. No no, le mie gambe non si muovono, sono inchiodato qui. Tremo, mi sembra di impazzire.
Il sangue si sta seccando sui corpi nudi, il cuore sembra balzare fuori dal petto. Sto per crollare, sento la mia mente scollegarsi dal corpo. Gli uomini sono bestie… ci vogliamo elevare spiritualmente, ci impegniamo a essere sempre corretti, nel giusto, gentili con il prossimo… ma non siamo altro che animali. Istintivi, rabbiosi, come leoni che combattono per mantenere il dominio. Così ho fatto, volevo sentirmi potente. I sensi di colpa mi attanagliano il cervello, mi stritolano i neuroni e io non so più cosa pensare. Guardo la pistola che ancora trema nella mia mano destra. Posso percepire delle sirene in lontananza. Mi pare di scorgere il Tristo Mietitore farsi avanti inesorabile, con la falce in mano.
La verità è che l’uomo non è in grado di sopportare la vita. Ci prova ma cadere nel baratro è molto facile. Siamo nati per soffrire, in questo mondo che va allo scatafascio. Non riuscirei più a continuare come se niente fosse. L’immagine dei corpi morti non se ne andrà mai. Mi sento così debole… forse dovrei affidarmi anche io alla Morte, che ora mi sembra una cara amica. Lo sguardo si sposta sulla pistola, la mano si alza… il freddo della pistola si scontra con il calore della mia tempia. Amica mia, vienimi a prendere, colpiscimi con la tua falce mortale, portami via da questo assurdo mondo… sono pronto per il nulla eterno.
–Exodium:
Un uomo ritorna a casa dal lavoro, con un sorriso stampato sul volto, e tenendo in mano un mazzo di fiori. Abbraccia felice la moglie e, porgendole le rose, dice:
<<Cara, vestiti bene! Ti porto a cena fuori stasera!>>
<<Oh ma che deliziosa sorpresa! Come mai si va a festeggiare?>>
<<Stamattina ne sono arrivati tre benestanti in negozio!>>
Esclamò allegro il becchino.
Ahahhaha
Finale epico! 🤣🤣🤣
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Era proprio quello il punto 🤣 l’exodium è il finale comico che chiudeva gli spettacoli teatrali romani 💜
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Erano avanti questi romani! 💜
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