In questi giorni ho preso la malsana abitudine, forse, di restare sveglia di notte e dormire tutta la mattina.

Di giorno, qui dove sono, fa decisamente troppo caldo. L’afa mi ammazza e quindi, dopo la mezzanotte, mi metto davanti alla tastiera e continuo a scrivere il mio romanzo. L’arietta fresca mi accarezza la pelle e la quiete della notte aiuta a riorganizzare i pensieri. Quiete… per modo di dire, visto che il mio appartamento sta proprio di fianco a una ferrovia.
Nonostante il rumorio di sottofondo, le dita si muovono sui tasti in preda all’ispirazione. E, tra una piccola pausa e l’altra, rifletto su un mare di cose. Prima fra tutte, il blog Inchiostorie ha raccolto ormai 50 articoli e, devo essere sincera, non pensavo avrei mai raggiunto questo traguardo.
È cominciata per gioco e ora sento che si evolverà in qualcosa di più concreto. Ho mille pensieri in testa, oltre al romanzo naturalmente. Mi piacerebbe aprire un canale Twitch e cominciare a portare videogiochi, film, libri o, semplicemente, fare quattro chiacchiere. E, magari, fondare un piccolo club del libro.
Mi piace molto interagire con il pubblico quando si tratta di arte o giocare insieme a una bella avventura. Sto persino valutando l’acquisto di una webcam e magari cominciare anche con YouTube. Non so minimamente da dove cominciare e, con i treni che si divertono a passarmi sotto casa strombazzando, non so nemmeno quanto belli possano venire.
Beh, è anche vero che fra pochi mesi mi trasferirò a Milano, quindi sarà tutto diverso. Un altro trasloco, un’altra città e, chissà, magari un’altra vita. Eppure, c’è qualcosa che mi frega, che si annida sempre nel mio cuore quando penso a qualcosa di nuovo. La paura.
Paura di espormi, paura di non essere all’altezza, paura di farmi vedere in un mondo difficile e, a volte, spietato come il web. E se non sapessi cosa portare, se i miei contenuti non interessassero a nessuno?
Sono questi i miei pensieri notturni, che escono fuori fra un paragrafo e l’altro. Sarà l’influenza delle stelle, della luna. Forse dovrei fare anche io come il protagonista del racconto ispirato a Van Gogh: affidare le mie preoccupazioni alla notte. O forse dovrei solo smetterla di restare sveglia fino alle 4 di mattina!
Però sono felice tutto sommato. Felice che questo blog proceda e felice di aver conosciuto persone meravigliose grazie a Inchiostorie e al suo polipetto rosa. Grazie a Talija, che mi ha insegnato ad essere ogni giorno una scrittrice che ha ancora tanto da imparare. E grazie, ovviamente, a tutti voi che leggete i miei flussi di pensieri e che siete arrivati fino a qui.
E a voi? Cosa ispira la notte? Preferite viverla facendo qualcosa che vi piace, mentre il mondo è fermo, oppure la passate in un comodo letto in attesa di cominciare una nuova giornata?
Ormai io ho preso questo ritmo e chissà che non mi porti consiglio e, perché no, un po’ di coraggio.

Bisogna poterselo permettere di poter fare come fai tu: se la sveglia suona presto, non puoi star in piedi fino a tardi, altrimenti rendi poco in tutto e questo, alla lunga, si ripercuote su… tutto!
E’ vero, di notte fa fresco, ma è altrettanto vero che dormire quando fa caldo, per me è peggio. Forse potresti alzarti presto ed essere produttiva appena sveglia, così che la mente non sia ancora “impelagata” nei pensieri del giorno che verrà… Beh, visto che puoi, sperimenta: al massimo non va bene, no?
Comunque ho dato solo spunti, non vorrei li prendessi come consigli! 😉
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Infatti è una cosa che mi posso permettere di fare solo fino alla fine dell’estate, cioè fino al trasferimento visto che poi avrò altre cose. Ho provato anche alla mattina ma niente, la mattina per me non è mai stata molto produttiva 😁😁 però non si sa mai, c’è sempre modo di sperimentare 😊
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Tienici informati, dai! 😉
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Butta via ogni tipo di paura, perché i tuoi scritti sono coinvolgenti.
Per quanto riguarda la notte, porta un sacco di idee, illuminazioni e silenzi che nascondono nuove cose da scrivere o sulle quali riflettere.
GO ON !!!
Barbara
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Grazie mille,davvero 💜
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