Oggi vi voglio parlare di questo piccolo capolavoro chiamato Old Man’s Journey, per portarvi un assaggio della mia passione videoludica e sperando di trasmettere un messaggio positivo su quest’arte (perché per me è una vera e propria forma d’arte) ancora per certi versi non compresa.

Sono sempre stata appassionata di videogiochi, grazie anche a mio padre che, fin da piccola, mi faceva giocare con lui alle avventure grafiche seduta sulle sue ginocchia. Da adolescente poi ho ampliato i miei orizzonti, guidata in questo fantastico mondo grazie al mio fidanzato con cui ora vivo e con cui condivido un sacco di esperienze videoludiche.
Grazie alla pagina e al gruppo di Calavera Cafè, da anni fonte di approfondimenti interessanti e baluardo italiano delle avventure grafiche, sono venuta a conoscenza di questa piccola perla videoludica e, grazie a loro, ho potuto scrivere un piccolo approfondimento e fare insieme a loro una live su questo Old Man’s Journey (vi lascio tutti i link sulle parole evidenziate), di cui adesso vi andrò a parlare.
Sviluppato da Broken Rules e uscito nel 2017, Old Man’s Journey ci trasporta in una dimensione quasi onirica, dipinta sapientemente con colori pastello e costellata da linee morbide, soffici come una nuvola estiva. Già dalla prima immagine, in cui vediamo un vecchietto ricevere una lettera, i nostri occhi si scontrano con questi paesaggi meravigliosamente colorati da leggeri colori pastello, donando al gioco un’atmosfera sognante, che mi ha lasciata sinceramente a bocca aperta.

Nei panni del nostro anziano protagonista dovremmo affrontare un viaggio fra montagne, campi verdeggianti, fiumi zampillanti e, soprattutto, fra i ricordi impressi nella sua mente. Sarà nostro compito guidarlo attraverso sentieri inesplorati, con un gameplay decisamente interessante e tutto da scoprire. Pian piano che proseguiremo con lui questo viaggio, scopriremo la vita di questo anziano signore attraverso, appunto, i suoi ricordi. Infatti, ogni tanto il nostro protagonista si siederà da qualche parte, per ritemprare le stanche membra, e, alzando gli occhi al cielo, rivivremo con lui certi momenti della sua vita.
I ricordi, piccoli momenti di riflessione che attraverseranno ogni tanto la nostra avventura, ci verranno rappresentati come una sorta di foto animata, dai colori soffusi, nitidi come se li ricorda il nostro protagonista. Ho trovato questo spunto molto interessante, segno veramente di grande cura nei dettagli. Queste immagini, questi ricordi, sono in leggero movimento proprio per dare l’idea di qualcosa di vivo, di impresso nella mente. Quando noi ricordiamo un avvenimento, una scena, non è mai statica nella nostra testa ma si muove, anche per pochi secondi, non resta mai statica come una vera e propria foto ma si muove, mossa dal vento della nostalgia. Ci ricordiamo dell’istante in cui una persona sorride, del movimento delle nostre gambe mentre, da bambini, giocavamo nel cortile o degli sguardi imbarazzati lanciati al nostro primo amore. Le musiche poi rendono tutto il gioco ancora più sorprendente, contribuendo a creare un’atmosfera sognante.

Trovo che in questo videogioco ci sia molto cuore, molto amore nel realizzare una storia semplice e ben raccontata, capace di smuovere gli animi dei giocatori. Viaggio, perdita, amore, famiglia sono alcuni dei temi affrontati e trattati con così tanta delicatezza da toccare le corde del nostro cuore in modo egregio, facendole vibrare. In queste immagini che ho voluto allegare trovo molta creatività, molta arte capace di smuovere qualcosa, o almeno così è stato per me. Old Man’s Journey è un gioco sincero, dolce, capace di raccontare una storia semplice, deliziosa come il dolce della nonna appena sfornato.
Vi invito davvero a provarlo, anche se non siete avvezzi ai videogiochi (comunque lo potete trovare anche su cellulari e tablet) o, se vi va di dargli un’occhiata, vi rimando nuovamente alla Live fatta insieme con Calavera Cafè per andare a scoprire altre informazioni su questo piccolo capolavoro. Perché l’arte la si può trovare in ogni angolo e, soprattutto, le storie ben narrate sono sempre un dolce balsamo per il nostro animo.

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Beh, sembra davvero interessante: appena (se e quando) finisco con Divinity: Original Sin 2 (faccio notare che non ho mai giocato all’1… per restare in tema con l’articolo sull’ispirazione videoludica), potrebbe essere un titolo da valutare attentamente…
Intanto l’ho aggiunto alla lista dei desideri di Steam 🙂
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Grazie! Spero davvero che ti piaccia 😁 è comunque relativamente breve 😊
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Ok, ti terrò aggiornata 😉
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