Scorrendo le mani fra i romanzi della mia piccola libreria d’appartamento, le dita si soffermano su Jane Eyre e la sua copertina un po’ sgualcita. Ancora ho impresse nel cuore quelle parole dolci e quella ragazza forte, determinata e indipendente, la protagonista di questa storia vittoriana. E così, nella settimana che precede l’8 Marzo, ho deciso di parlavi di questo romanzo ancora attuale e di cui mi sono innamorata fin dal primo capitolo.

Jane Eyre nasce dalla mente di Charlotte Brontë, nel 1847, in piena epoca vittoriana. Doveva essere, in principio, un romanzo autobiografico. Venne pubblicato, inizialmente, con il nome di Currer Bell, per nascondere il sesso della sua creatrice.
In quell’epoca la donna era vista come angelo del focolare. Doveva accaparrarsi un marito ricco e a dover essere sempre perfetta sotto ogni punto di vista. Jane, orfana e cresciuta in un ambiente ostile con la zia fredda e spesso crudele, viene spedita in una scuola di carità femminile.
Jane è un esempio di donna forte. Infatti, si ribella al bullismo del cugino maligno e persino alla zia che non manca mai di screditarla, persino con il preside della scuola. La disciplina è rigidissima e il suo carattere di ferro e la sua determinazione la porta a terminare gli studi, arrivando a insegnare lei stessa in quella specie di collegio. Questo le permetterà di ottenere una cosa per niente scontata all’epoca: l’indipendenza economica.
Da qui la sua storia procede pian piano, passando per l’amore burrascoso con il nobile Mr. Rochester, le lezioni alla piccola figlioletta del padrone e l’orribile scoperta della moglie dell’uomo, pazza e segregata nella soffitta.
Jane è una ragazza dai saldi principi morali. Non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, nemmeno da questo nobile che la vuole sposare in fretta, senza dirle niente della consorte matta. Jane scappa da quella villa, arrivando nella casa dell’ecclesiastico St. Jhon Rivers e le sue due sorelle.
In questo momento della sua vita è libera: senza legami, insegnante presso una piccola scuola di paese. Si guadagna da vivere onestamente e avendo una casa tutta sua. Capirà che cos’è il vero amore e a non mentire mai al suo cuore in cambio di una vita fatta di comodità e convenzioni sociali.
Tutto di questa storia mi ha emozionata. La scrittura precisa è soffice come un cuscino ricamato. La protagonista è così ben caratterizzata che sembra uscire dalle pagine per sedersi accanto a noi, vogliosa di condividere la sua vita travagliata.
Jane Eyre è un romanzo di formazione ancora attualissimo. Racconta la storia di una ragazza vissuta in un’epoca in cui le donne non erano libere di essere sé stesse, di autodeterminarsi, di volare in alto facendo risplendere le loro capacità.
Jane Eyre è un inno alla vita, alle donne e alla libertà. in cui tutti possono ritrovarsi, senza badare al sesso di appartenenza. La sua vicenda mi ha toccata nel profondo, forse perché arrivata in un periodo in cui non sapevo cosa fare della mia vita. Charlotte Brontë mi ha donato una vicenda in cui potermi rispecchiare in qualche modo, toccando corde del mio animo sconosciuti e inesplorati, e mi ha fatto venir voglia di leggere altri romanzi sul femminismo, sia nuovi che di epoche lontane.
Potrei andare avanti ancora molto a parlarne ma, preferisco lasciare a voi il piacere di esplorarlo tutto, in ogni dettaglio, sperando che vi innamoriate di questa protagonista indipendente, ribelle e meravigliosa.