Anni fa, me ne stavo tranquilla in una piccola libreria, curiosando e scrutando tutti i libri che mi capitavano sotto le mani. Quando, a un tratto, i miei occhi si posarono su un piccolo romanzo, di questo autore che mai avevo sentito prima.

After Dark è stato il primo libro che ho preso in mano di Haruki Murakami. Accarezzandone delicatamente la copertina percepii una sensazione strana, come se tra le mie mani e quelle pagine ci fosse una sorta di filo rosso del destino, per usare una metafora giapponese. Appena tornata a casa, mi misi sul letto e cominciai a leggerlo, pervasa da una strana euforia.
I personaggi mi sono entrati subito nel cuore. Conobbi la studentessa Mari e il musicista Takahashi, e con loro affrontai un’avventura fatta di mistero e alienazione, come mai ne avevo vissute fino a prima. Accompagnata dal ticchiettio dell’orologio lo finì in poche ore.
Da lì la mia passione per Murakami non si è mai più fermata. Senza accorgermene, mi ritrovavo a vagare tra gli scaffali delle librerie in cerca dei suoi libri, anche solo per poterli sfogliare un po’, come una sorta di siero rinvigorente capace di infondere nella mia anima nuova energia.
E poi arrivò il romanzo che mi cambiò la vita: 1Q84. Mai ho letto, fino a ora, storia più commovente, misteriosa, completa, capace di restarmi incollata addosso per anni e anni. Divoravo le pagine con una foga e una curiosità disarmante, tanto da portarmi dietro un tomo enorme in ogni dove, nello zaino di scuola, nella borsa… persino in bagno andavo con il libro, per non dover staccare gli occhi nemmeno un minuto.
Così seguivo le vicende di Aomame, l’assassina a sangue freddo, e Tengo, un abile scrittore alle prese con la storia della giovanissima e creativa Fukaeri, con una tale passione mai provata prima. Le pagine scorrevano sotto le mie dita tremanti e frettolose, incapaci si star ferme.
Arrivata alla fine, non riuscivo a smettere di piangere. Con le lacrime agli occhi girai l’ultima pagina, con la consapevolezza di aver vissuto un’avventura straordinaria insieme ai suoi protagonisti. Il vuoto, la malinconia di essere arrivati alla fine di una bella storia mi ha accompagnata per molto tempo.
Haruki Murakami è uno scrittore abile ed eclettico. Con i suoi romanzi è capace di entrare subito nel cuore di ogni persona. Crea atmosfere, personaggi e vicende che presentano sempre una sorta di mistero, di alienazione, e nonostante questo non risulta mai banale.
È passato del tempo da quella volta che presi in mano per la prima volta un suo romanzo. Ora li ho tutti e ogni tanto, li riprendo in mano e li sfoglio, ricordandomi tutti i bei momenti passati a leggere le loro parole nere. Se anche diventassi una scrittrice abile la metà di quanto non sia lui, per me sarebbe già un enorme traguardo. Grazie delle avventure, Sensei Murakami.
